La caldera di Krafla (Nord Islanda)
Durante il nostro tour “viaggio geologico e naturalistico, traversata centrale” non può mancare una visita a questa interessantissima caldera*, attraversiamo le recentissime colate, dove possiamo soffermarci, e con l’aiuto delle nostre guide comprendere le morfologie, le strutture vulcaniche ed ipotizzare l’evoluzione dell’area.
Attività vulcanica prevalente: hawaiiana*, stromboliana*, freatomagmatica*, colate di lava e intensa attività Idrotermale.
Questo sistema vulcanico è parte di un allineamento di fessure eruttive con direzione nord-sud nell’area settentrionale dell’Islanda, che costituiscono uno dei rami attivi della dorsale oceanica.
La lunghezza del sistema di fratture è circa 90 Km con una larghezza di circa 3-8 Km.
Il sistema vulcanico di Krafla è costituito da una caldera di 8 x 10 Km, situata poco più a nord del lago Myvatn.
Al suo interno presenta numerosi coni e anelli di tufo* tra cui il monte Krafla, un picco di palagonite* da cui prende il nome la caldera.
Un importante eruzione è avvenuta circa 2500 anni fa, durante questo evento si ebbe la formazione di una serie di fratture di circa 8 Km di lunghezza, entrambe segnate dal perfetto allineamento di coni di scorie, eruttarono un gran quantitativo di lava, che si accumulò dentro una depressione, determinò la formazione del lago Myvatn per sbarramento dei corsi d’acqua.
Nel 1724 iniziò un periodo eruttivo, fino al 1729 in cui si ebbero ben 7 eruzioni fissurali*, inizialmente all’interno della caldera, che si estesero poi all’esterno, coprendo un area di ben 33 Kmq.
Durante la fase iniziale si generò un intensa attività freatomagmatica* durante la quale si generò il maar di Viti.
Nel periodo compreso tra il 1975 e 1984 si è avuta una nuova serie di eruzioni fissurali*, durante le quali si generò lava molto fluida emessa in colate e fontane di lava alte centinaia di metri.
Attualmente l’area vulcanica di Krafla è un area geotermica molto attiva.
I fluidi caldi rilasciati dalla camera magmatica* posta 3-7 Km di profondità, vengono estratti dal sottosuolo ed alimentano una centrale geotermica di 30 Megawatt di potenza. Essa fornisce energia e riscaldamento per abitazioni e serre.
*Caldera vulcanica: Struttura di collasso, per lo più circolare, che si forma in aree vulcaniche a seguito dell’espulsione di enormi quantità di magma da una camera magmatica superficiale con conseguente crollo del suo tetto.
*Palagonite: palagonite Lava vetrosa basaltica (ossidiana basica) effusa in ambiente subacqueo e profondamente alterata per idratazione e ossidazione da contatto con l’acqua (quasi sempre marina), al momento della sua emissione; a questa azione chimica si accompagna una fratturazione meccanica più o meno intensa dovuta al brusco raffreddamento della massa lavica al contatto con l’acqua.
*Eruzioni freatomagmatiche: eruzioni molto esplosive che si originano dall’interazione tra magma e acqua esterna
*Maar: in vulcanologia, cavità imbutiforme, a sezione grossolanamente circolare, larga da alcune centinaia di metri fino a circa 3 km, che costituisce un cratere formatosi in seguito a eruzioni freatiche o freatomagmatiche.
*Eruzioni fissurali: in questo tipo di eruzioni la lava non fuoriesce da un unico cratere ma piuttosto da una spaccatura che si apre nel terreno, una spaccatura che può arrivare ad avere una lunghezza anche di diversi chilometri.
*Camera magmatica: Camera magmatica Serbatoio di magma a profondità di qualche chilometro al di sotto della superficie terreste, in cui il magma ristagna in uno stato ancora parzialmente fuso.
*Attività stromboliana: le eruzioni di tipo stromboliano sono eruzioni vulcaniche di livello relativamente basso, il nome deriva dal vulcano Stromboli, in Sicilia, dove tali eruzioni consistono nell’espulsione di scorie incandescenti, lapilli e bombe di lava ad altitudini da decine fino a centinaia di metri.
*Attività hawaiiana: eruzioni effusive, durante le quali vengono emesse lave molto fluide e con una scarsa quantità di gas.
*Anello di tufo: Un anello di tufo è un edificio monogenetico cioè prodotto in un’unica fase eruttiva e per il quale l’altezza è inferiore al diametro del cratere vulcanico. Si forma quando il magma reagisce in maniera esplosiva con abbondante acqua in prossimità o in corrispondenza della superficie.
Mauro Scattolin
bibliografia: “Tutto Vulcani” di Mauro Rosi, Paolo Papale Luca Lupi e Marco Stoppato